Vai a Ibiza e incontri persone che parlano di vita in mezzo alla natura, di campagna e di tramonti sul mare. E tu che sei cresciuta sull’asfalto e sul cemento pensi “boh.” Poi dopo un paio di anni che ci vivi, avvolta nella natura, capisci il ruolo che ha sulla nostra salute, sul nostro umore e sulla nostra bellezza. E scopri anche che esiste un disordine da deficit di natura, teorizzato dal pedagogista Richard Louv, che colpisce soprattutto i bambini e che può provocare ansia, depressione e difficoltà di concentrazione.
Disordine da deficit di natura. Perché la natura per i bambini è importante:
L’altro giorno parlavo con un’amica che gestisce un asilo. Parlavamo della mia scuola nel bosco e mi diceva che dove lavora lei sarebbe impossibile replicarla. Loro hanno un piccolo giardino e i genitori non vogliono che i bambini escano perché “prendono aria”. Per non parlare del sentiero che porta al bosco della nostra scuola, pieno di sassi e arbusti, dove ogni tanto qualche bambino si grattugia una mano o un ginocchio.
La natura non è benevola.
E’ piena di insidie, ma un bambino che cresce in mezzo alla natura dopo essere inciampato un paio di volte, impara a conoscerla e a gestirla.
Oggi invece molti genitori preferiscono tenere i figli in casa. E forse con le notizie e le pressioni che ricevono dai media non sono molto da biasimare. Anche se spesso il vero motivo è che non vogliono farli sudare, stancare, ammalare.
Così i bambini passano molto, troppo tempo di fronte ai video game, alla tv o all’ipad. E non sanno più arrampicarsi su un albero. Non sanno che le rose hanno le spine e non hanno mai visto alcuni animali dal vivo.
Tutto ciò è scritto nel libro Last Child in the Wood dove il pedagogista Richard Louv ha raccolto una serie di studi sull’effetto che ha la natura sui bambini.
Ad esempio, uno di questi studi, ha dimostrato che chi soffre di disturbo di deficit dell’attenzione, esposto a luoghi e stimoli naturali, mostra una riduzione del disturbo stesso.
E i bambini che crescono senza contatti con la natura e gli animali sono persone disinteressate al mondo. Questo significa che nel futuro ci sarà una generazione più distratta.
Pensiamoci.
Fonte: Last Child in the Wood –
Richard Louv