La perfezione è una grande illusione e nemmeno i genitori sono immuni da quest’ansia da prestazione. Sono soprattutto le mamme ad aver paura di non essere adeguate, ma per essere madri non bisogna ricercare un modello di perfezione, che in fin dei conti non solo non esiste, ma è anche inutile.
Non esiste un solo modo di essere genitori, senza contare che un bambino, più che di modelli di perfezione, ha bisogno di figure presenti nell’educazione al rispetto delle regole, ma anche nel gioco. A stimolare la crescita sono la partecipazione e la gioia, non la perfezione.
Siamo tutti genitori imperfetti, perché prima di tutto siamo persone imperfette. Per i bambini quello che conta davvero è essere amato e giocare.
Amarlo e permettergli di giocare è ciò che dobbiamo a un bambino.
Il genitore imperfetto – ma felice – insegna al figlio che si può essere imperfetti, ma ugualmente felici.
Lo psicologo e psicoanalista Winnicott spiegava che i bambini hanno bisogno di genitori sufficientemente buoni.
I genitori sufficientemente buoni non sono genitori perfetti, sono persone che cercano di fare del loro meglio per dare ai figli ciò di cui hanno bisogno nel profondo: amore, sicurezza, nutrimento, e anche la libertà di sbagliare, ogni tanto.
Consentire ai propri figli di sbagliare è l’unico modo per renderli indipendenti e sicuri.
Essere genitori imperfetti è un regalo per i figli perché permette loro di essere migliori di noi, come è giusto che sia.
Un genitore “perfetto” o idealizzato diventerebbe altrimenti un modello irraggiungibile per i figli.